Santo Stefano è una piccola Isola di forma circolare del Mar Tirreno e appartiene all’arcipelago delle Isole pontine. Ricordiamo che nel periodo romano essa aveva, tra i diversi nomi, quello di Partenope.
L’Isola è situata a 2 Km ad est di Ventotene ed è attualmente disabitata, può essere visitata con imbarcazioni locali.
In merito all’abitazione, si rileva che essa è stata sin dal passato scarsamente abitata, per le sue scogliere ripide di non facile approdo per le imbarcazioni. Solo in quattro punti è possibile l’approdo e da scegliere a seconda dei venti.
Anch’essa, come tutte le altre isole ponziane, è un’isola di origine vulcanica.
Sull’isola vi è un solo “edificio circolare”: il carcere, che ha 99 celle e fu costruito nel periodo Borbonico, da Ferdinando IV ed utilizzato fino al 1965.
Il penitenziario ha ospitato nomi illustri quali: lo scrittore Luigi Settembrini, il politico e patriota Silvio Spaventa, il brigante Carmine Crocco, gli anarchici Gaetano Bresci e Giuseppe Mariani, il Presidente della repubblica Sandro Pertini, il Presidente dell’Assemblea Costituente Umberto Terracini, il senatore del Partito Comunista Italiano Mauro Scoccimarro e i banditi Sante Pollastri, Ezio Barbieri e Benito Lucidi, unico riuscito ad evadere, nel 1960.
Vanno ricordati anche gli antifascisti confinati sull’isola di Ventotene, ma non carcerati a Santo Stefano, tra essi: Giuseppe Di Vittorio, Giorgio Amendola, Lelio Basso, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi (questi ultimi furono i redattori del Manifesto di Ventotene che chiedeva l’unione dei paesi europei).
L’Isola di Santo Stefano non ha abitazioni né spiagge per godersi il sole, e ciò a beneficio della vegetazione, che è rimasta allo stato naturale.
Inoltre, lo scarso intervento dell’uomo sull’ambiente allo scopo di adattarlo a suo vantaggio, e quindi trasformarlo e alterarlo, ha contribuito a conservare l’Isola allo stato naturale, che si può cogliere attraverso splendidi scorci.